Khat: la storia di Natan, un rifugiato eritreo alla ricerca di speranza in Europa
Da quando abbiamo aperto il blog Libri e bambini ho letto e recensito molti, moltissimi, libri. Alcuni li ho scelti, altri sono arrivati. Sono cresciuta anche grazie agli editori che ogni giorno riescono, con non poche difficoltà, a proporre storie nuove, libri originali, capaci di conquistare giovani lettori e lettrici sempre alla ricerca di emozioni capaci di stupirli.
A volte mi sono stupita anch’io nel leggere queste storie, altre meno, ma ho sempre rispettato il lavoro di chi crea libri, dallo scrittore all’editore, dall’illustratore al traduttore.
Oggi vi presento un libro che mi ha lasciata davvero senza parole, per originalità ma soprattutto per capacità di coinvolgere e accompagnare il lettore alla scoperta del presente, quel presente così crudo e duro che spesso noi occidentali non vogliamo vedere. Si tratta di Khat. Storia di un rifugiato di Ximo Abadía, traduzione di Loredana Serratore, Il gatto verde editore, vincitore del Premio Andersen 2024 Categoria Miglior libro a fumetti.
Quando scrivo che gli editori sono coraggiosi, intendo proprio molto coraggiosi. Perché ci vuole coraggio in un periodo storico così compresso a presentare un libro capace di sgretolare certezze, di cogliere dettagli, di fare del colore campiture di emozioni. Audacia nel raccontare la storia di un rifugiato usando poche, pochissime parole, scelte con cura e presentate come sottili didascalie. Ardimento a dare forma e sostanza a immagini che riescono a trascinarti un vortice di indignazione, passione e realtà.
Coraggio a fare di Khat non un semplice libro a fumetti, ma un libro d’arte per meraviglia di ogni singola tavola proposta.
Khat: vaggio verso la speranza
In Eritrea, ci racconta Khat, se non sei insegnante, medico o militare, soffri la fame… E non hai diritto al passaporto.
A 4 anni Khat attraversa la frontiera con l’Etiopia. Inizia così questa straziante storia. Con un viaggio. Un viaggio infinito verso terre ostili. Terre che picchiano e feriscono. Che denigrano, che rendono l’essere umano uno sbaglio, un indesiderato a seconda del colore della pelle, della lingua, della religione e cultura.
In Etiopia Khat ci racconta la sua sopravvivenza, la baraccopoli, l’assenza di acqua potabile, la fame, la violenza.
Ma Khat ci narra anche cose belle come la musica, gli amici, la scuola. E ancora: i bulli della scuola, le botte, il lavoro, la malattia del padre, la prigione.
La vita di Khat è una continua corsa verso una speranza. Una qualsiasi speranza. Una casa migliore, cibo, un lavoro, partenze e arrivi. Un padre presente a modo suo, nonostante una vita non facile.
La storia di Natan, un rifugiato eritreo
Quello che non trasmettono le parole, lo fanno le immagini. La prigione diventa opprimente, il buio della paura copre pagine intere, la fanciullezza è colorata la vita adulta scura e quasi priva di fiducia. Quasi perché un arrivo è un nuovo inizio anche se non ti vogliono anche se devi ripartire di nuovo, e ancora, e ancora.
Spesso giudichiamo senza conoscere, senza sapere. Fatichiamo ad accettare il diverso ma nemmeno ci sforziamo di capirlo questo diverso. Additiamo e escludiamo nell’ignoranza di chi desidera ignorare la sofferenza altrui.
Quindi non mi resta che dire grazie a Ximo Abadía e grazie a Il gatto verde edizioni per questo incredibile libro. Una finestra che spero possa aprire gli orizzonti di chiunque lo leggerà.
I vincitori del Premio Andersen 2024
Su Libri e bambini trovi le recensioni dei libri che si sono aggiudicati il Premio Andersen 2024.
- Miglior libro 0/3 anni: Eva Rasano, Merlino dove vai?, Pulce edizioni.
- Miglior libro 3/6 anni: Matthew Cordell, Agrifoglio, traduzione di Maria Pia Secciani, Edizioni Clichy.
- Miglior libro 6/9 anni: Edward Van de Vendel e Anoush Elman, Misha. Io, i miei tre fratelli e un coniglio, illustrazioni di Annet Schaap, traduzione di Laura Pignatti, Sinnos.
- Miglior libro 9/12 anni: Dave Eggers, Lo strambo trasloco della magione Miller, illustrazioni di Júlia Sardà, traduzione di Giulia Rizzo, L’ippocampo Edizioni.
- Miglior libro oltre i 12 anni: Jenny Jägerfled, Grande, bro!, traduzione di Laura Cangemi, Iperborea.
- Miglior libro oltre i 15 anni: Jean-Claud van Rijckeghem, Testa di ferro, traduzione di Olga Amagliani, Camelozampa.
- Miglior libro di divulgazione: Elisa Lauzana e Irene Lazzarin, La camera buisssima, Quinto Quarto.
- Miglior libro fatto ad arte: Anne Brouillard, Viaggio d’inverno, Orecchio Acerbo.
- Miglior albo illustrato: Kiyo Tanaka, La cosa nera, traduzione a cura della redazione, Topipittori.
- Miglior libro senza parole: Issa Watanabe, Kintsugi, Logosedizioni.
- Miglior libro a fumetti: Ximo Abadía, Khat. Storia di un rifugiato, traduzione di Loredana Serratore, Il gatto verde.
- Miglior libro mai premiato: Antje Damm, Fammi una domanda!, traduzione di Francesca Pamina Ros, Il Leone Verde.