«Storia d’agosto, di Agata e d’inchiostro» di Nadia Terranova
La storia di oggi è davvero particolare. Già perché non solo riesce a conquistare il cuore di chi legge per capacità narrative, ma soprattutto fa riflettere tutti: i più piccoli possono scoprire tra queste righe cos’è la zoomafia (senza troppi dettagli macabri l’autrice riesce a delineare perfettamente la situazione), mentre gli adulti si ritroveranno a chiedersi se non stiamo pretendendo troppo dai nostri ragazzi: adulti troppo in fretta, o bambini troppo a lungo.
Già perché in Storia d’agosto, di Agata e d’inchiostro Nadia Terranova presenta la vicenda di Agata, dodicenne abbandonata in casa da sola a Ferragosto, e di Gabo, diciottenne con davvero troppe responsabilità sulle spalle.
“Sarò un po’ megalomane ma il mondo sembra aver bisogno di me e mi reclama a gran voce. Se ho due problemi, per neutralizzarli posso provare a farli imbattere l’uno nell’altro. Non ho capito bene come, ma sento che questa specie di pensiero laterale potrebbe portarmi da qualche parte”.
Storia d’agosto, di Agata e d’inchiostro
Agata, scrivevo, è sola a casa: una sorta di sogno per molti adolescenti. Eppure la solitudine non la abbandona un solo attimo. Agata è molto spaventata ma ha promesso alla sorella maggiore, che odia e ama alla follia, di starsene buona buona chiusa in casa per alcuni giorni, mentre lei è in montagna con il fidanzato e i genitori, ignari di tutto, sono in Svizzera al capezzale della nonna.
Così Agata un po’ per noia e un po’ per sfogo ci racconta tutta la sua vita. In sintesi non preoccupatevi: una famiglia in realtà normalissima diventa una cosa complicatissima sotto al suo sguardo indagatore. È intelligente Agata, molto intelligente, ma è pur sempre una bambina di 12 anni.
Gabo, un giorno le porta le pizze. Agata ne ordina due per recitare la parte “Sono a casa con mia sorella, ma lei ora è in bagno” peccato che la sorella, che a tratti sembra la strega cattiva di Biancaneve, mangi sempre la stessa pizza. Così Gabo capisce che qualcosa non torna, e come un qualsiasi cittadino modello entra dentro l’appartamento di Agata per scoprire il mistero.
Alla fine i due fanno amicizia, Gabo decide di prendersi cura di questa strana ragazzina, e Agata parla parla parla… probabilmente la solitudine imposta ha influenzato ogni suo freno.
Gabo però ha anche una missione importante: far scapare cani e cavalli utilizzati per le corse clandestine…
Perché ci è piaciuto il libro
I personaggi di questa particolare vicenda narrata in Storia d’agosto, di Agata e d’inchiostro sono ben costruiti, così come i dialoghi e le ambientazioni. Due ragazzi si ritrovano a comportarsi da adulti a Ferragosto, una tornerà a fare la bambina, l’altro diventerà presto un adulto: un ottimo adulto.
«Mi chiamo Agata Antenorie ho dodici anni e mezzo. Sono le dieci di mattina. È mercoledì undici agosto, il primo di cinque giorni che passerò da sola nella mia casa di città. Mia madre e mio padre si trovano in Svizzera perché mia nonna sta morendo.
Prima di partire mi hanno affidata a mia sorella da parte di madre, Leila Guibeaux, ventidue anni sprecati. Leila è partita di nascosto per raggiungere in montagna l’ultimo dei suoi fidanzati. Tornerà dopo Ferragosto.
Leila ha fiducia in me, è convinta che me la caverò. Io non so se lei se la caverà».
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Review Overview
Storia
Leggibilità
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Da leggere
Una storia che fa riflettere tanto i giovani lettori quanto gli adulti.