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“Me lo rileggi?”: perché rileggere le storie ai bambini è importante

Quante volte ti è capitato di leggere una storia a un bambino e, appena finita, sentire: “Me lo rileggi?” oppure: “Leggilo di nuovo”? Probabilmente moltissime. Del resto è una delle domande più frequenti che bambine e bambini fanno in merito al mondo dei libri.

Questo desiderio, comune tra i piccoli lettori, non è affatto casuale. Infatti, la ripetizione di una storia ha un ruolo cruciale nel loro sviluppo cognitivo e linguistico. Perché rileggere le storie ai bambini è importante? Perché li aiuta non solo a comprendere meglio la narrazione, ma anche a scoprire nuovi dettagli e a sviluppare competenze fondamentali.

Questo comportamento apparentemente monotono e ripetitivo ha un significato profondo, che è stato oggetto di studio per anni. Tra i ricercatori che hanno esplorato il tema, Phillips e Naughton hanno offerto una prospettiva illuminante con la loro ricerca sul valore della rilettura delle storie. I risultati evidenziano come la rilettura favorisca diverse fasi di comprensione e contribuisca allo sviluppo dei bambini.

Perché rileggere le storie ai bambini è importante: la ricerca di Phillips e Naughton

Negli anni ’90, i ricercatori educativi Gwenneth Phillips e Stuart McNaughton hanno condotto uno studio nelle famiglie della Nuova Zelanda, esaminando l’importanza della rilettura delle storie per i bambini in età prescolare. Hanno osservato che il processo di comprensione di una storia si evolve in tre fasi distinte, ognuna delle quali è legata al numero di volte che la storia viene letta. Approfondiamo ciascuna fase per capire meglio perché i bambini chiedono di rileggere le loro storie preferite.

La scoperta della storia

La prima fase avviene quando un bambino ascolta una storia per la prima volta. In questo momento, tutta la sua attenzione è concentrata sulla comprensione della trama principale. È il momento in cui si immerge nel racconto, cerca di seguire gli eventi, riconoscere i personaggi e collegare le azioni. La sua mente lavora a pieno regime per dare senso a ciò che sta ascoltando.

In questa fase, è importante non interrompere eccessivamente la lettura, perché il bambino è concentrato sulla sequenza narrativa e ha bisogno di costruire una base solida. In altre parole, si stanno gettando le fondamenta per le fasi successive.

L’attenzione ai dettagli

Quando si arriva alla seconda lettura, la storia non è più una novità. Ora, il bambino ha già familiarità con la trama principale e può concentrare la sua attenzione sui dettagli più sottili. Questo è il momento in cui iniziano a notare particolari come i colori, i dialoghi tra i personaggi e i piccoli eventi che possono essere sfuggiti alla prima lettura.

È anche qui che si può iniziare a instaurare un dialogo più profondo con il bambino, facendo domande come: “Chi ha detto questa frase?” o: “Che colore aveva l’abito del protagonista?”. Queste domande aiutano i bambini a sviluppare capacità di osservazione e a comprendere meglio le dinamiche della storia.

In questa fase, i bambini iniziano a fare previsioni e a riflettere sulle implicazioni della narrazione.

La conversazione e l’interazione

La terza fase rappresenta il momento in cui la magia della rilettura si manifesta in modo più evidente. Dopo aver compreso la storia e prestato attenzione ai dettagli, i bambini diventano partecipanti attivi nella narrazione. A questo punto, sono pronti a dialogare, a fare domande complesse e a offrire le loro opinioni.

In questa fase, la rilettura diventa uno strumento per espandere il vocabolario del bambino e per incoraggiarlo a esprimere le proprie idee. È qui che le storie diventano un punto di partenza per discussioni più ampie, e il bambino inizia a interiorizzare non solo il racconto, ma anche i valori e le lezioni trasmesse.

La capacità di conversare sulle storie lette rappresenta un passaggio fondamentale nello sviluppo delle competenze sociali e comunicative del bambino.

Perché rileggere le storie ai bambini è importante ed è un tesoro per il futuro

Riepilogando, quindi, perché rileggere le storie ai bambini è importante? Perché ogni rilettura offre una nuova opportunità di crescita. Quando un bambino chiede di rileggere una storia, sta cercando di esplorare quel mondo narrativo in modo sempre più profondo. Non solo consolida le sue conoscenze, ma sviluppa anche nuove capacità cognitive, linguistiche ed emotive.

La ripetizione delle storie non è mai un atto noioso: è un viaggio in cui ogni tappa arricchisce il bambino di nuove scoperte. La prossima volta che sentirai un bambino dire “Leggilo di nuovo”, saprai che dietro quella richiesta c’è una motivazione ben precisa e che, rileggendo, stai offrendo un dono prezioso al suo sviluppo.

Foto | Krakenimages.com via Depositphotos

Roberto Russo

Roberto Russo è nato a Roma e vive a Perugia. Dottore in letteratura cristiana antica greca e latina, è appassionato del profeta Elia. Segue due motti: «Nulla che sia umano mi è estraneo» (Terenzio) e «Ogni volta che sono stato tra gli uomini sono tornato meno uomo» (Tommaso da Kempis). In questa tensione si dilania la sua vita. Tra le altre cose, collabora con alcune testate online e tanto tempo fa ha pubblicato un racconto con Mondadori.

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