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Delitto al Museo: Bonbon indaga tra risate e colpi di scena!

Se siete alla ricerca di un bel giallo da spiaggia, uno di quelli che ti fanno arrovellare per ore alla ricerca del colpevole, ovviamente a misura di bambino, vi consiglio un romanzo davvero spumeggiante, ricco di colpi di scena e di avventura: Omicidio al Museo. Montgomery BonBon di Alasdair Beckett-King con illustrazioni di Powell Claire (traduzione dall’inglese di Laura Bernaschi, Lapis edizioni).

Omicidio al Museo

Protagonista della nostra storia sono una misteriosa detective, Montgomery BonBon, e suo nonno. In realtà, Montgomery BonBon è il nome in incognito diBonnie Montgomery, bambina di dieci anni brillante e attenta ai dettagli, e il nonno è davvero il nonno.

I due si trovano al Museo di Storia Naturale di Hornville e Cose Così (questo il nome completo della galleria). Un museo particolare creato da tale Hornville, archeologo autodidatta che non leggeva mai le istruzioni. Le sue esposizioni infatti erano un po’ ricomposte come capitava: pezzi di animali assemblati e messi in mostra. Con tanto di prese in giro della comunità scientifica, fino a quando tutti non si resero conto di quanto fosse ricco e smisero di parlarne.

Un museo strambo, ricco di creature mostruose che decisamente nulla ha a che fare con la scienza. Infatti sono davvero poche le persone che lo visitano, ma Bonnie desiderava da tempo andarci. Certo non si aspettava un omicidio con furto…

Inizia proprio così la nostra storia. Durante la visita salta la luce, e quando finalmente torna, ecco il morto e un mostro mancante! Così Bonnie Montgomery diventa Montgomery BonBon e inizia la sua personalissima indagine. Con tanto di ispettrici infastidite (si sa, i detective da sempre danno fastidio alle forze dell’ordine), un nonno assistente, appostamenti e tanti, tantissimi indizi da raccogliere e studiare!

Le indagini

Bonnie alzò lo sguardo. “Questa Aquila Widdly… è di grande valore, ja?”
Tre teste annuirono con decisione.
“Bon” rispose Bonnie.
“Bon” era la parola che Montgomery Bonbon pronunciava ogni volta che Bonnie aveva bisogno di un momento per riflettere. Ripiegò l’opuscolo e si portò le dita ai baffi. Non aveva mai capito perché gli adulti pensassero che certe cose valessero tanto, ma la sua opinione sull’Aquila di Widdlington non era poi così importante. Sembrava che qualcuno fosse pronto a uccidere per averla.
“E l’aquila non c’era più quando siete entrati nella stanza, nein?”
Le tre teste annuirono di nuovo.
“Mmh” pensò Bonnie scrutando la stanza. Poiché la porta era chiusa dall’interno, il solo modo per entrare o uscire sarebbe stato… attraverso l’unica finestra della torre. Una finestra stretta e oblunga, con profili di piombo a comporre il disegno di un diamante sul vetro irregolare e giallastro. Il chiavistello era aperto e la finestra appena socchiusa. Facendo attenzione a non toccare il chiavistello, Bonnie spalancò la finestra. La luce del sole le fece battere le palpebre. Il suono della Normalità si diffondeva nella brezza. Il resto di Widdlington non sapeva che al Museo di Hornville il tempo si era fermato. La città non aveva idea di cosa stesse per succedere.

Il mistero viene interrotto da momenti di puro divertimento, mentre con passione seguiamo le vicende della detective più giovane di sempre. E se vi state chiedendo se davvero basta un cappello e un paio di baffi per cambiare identità, vi ricordo che a Superman bastava togliersi gli occhiali, quindi sì. È possibile!

Un giallo divertente

Illustrazioni, piantine e indizi seguono il racconto, e i lettori si ritrovano a fare ipotesi assieme alla detective. Ma non mancano momenti avventurosi e di suspense puro. Alla fine, come in un romanzo di Agatha Christie, la verità verrà presentata a tutti i protagonisti della storia, e il colpevole accusato di ogni crimine!

Inginocchiata sul tappeto, Bonnie infilò il naso nella ringhiera e scrutò la scala. Si aspettava di sentire il rumore dei passi scivolosi di Harriet al piano inferiore. Invece sentì il suono di chiacchiere distanti e la direttrice che chiedeva: “Come gradisce il tè?” A quel punto nonno Banks doveva aver fatto la sua battuta, “In tazza, per favore!”, perché Harriet scoppiò di nuovo a ridere.
Quella per lui sarebbe stata la settima tazza del giorno, ma Bonnie non era preoccupata: era molto difficile separare il lavoro investigativo dal bere tè. E sette tazze erano ben al di sotto delle sue solite dodici.

Un romanzo dai toni inglesi, divertente e arguto. Capace di accontentare gli amanti dei misteri, ma anche dell’avventura, e una protagonista davvero splendida, in ogni veste e contesto.

I nostri voti

Storia
Illustrazioni
Leggibiilità
Prezzo

Divertente

Un divertente giallo per bambini e bambine da leggere in spiaggia!

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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