Il gioco del “Se fossi…”: i libri come palestra di empatia
Ai bambini piace travestirsi, non solo a Carnevale. Amano entrare nei panni dei loro personaggi preferiti, fingere di essere qualcun altro, impersonificare ruoli, assumere voci, movenze, abitudini…
Ci sono periodi in cui il travestimento diventa una seconda pelle, un modo di approcciarsi al mondo, quasi uno stile di vita. Sembra solo un gioco ma è un importante allenamento all’empatia, per conoscere se stessi e gli altri.
Il gioco del “Se fossi”
Tutti i bambini giocano a mettersi le scarpe del padre e della madre. Per essere “loro”. Per essere più alti. Ma anche, più semplicemente, per essere “altri”. (Gianni Rodari)
Sono un vero lupo mannaro
Nel simpatico e colorato albo di Lia Dalu, illustrato da Francesca Carabelli, edito da Arka, il protagonista ne è convinto: lui è un vero lupo mannaro. Il titolo è un importante annuncio per mamma e papà: Sono un vero lupo mannaro. Perché quando un bambino gioca fa sul serio.
I vantaggi di una vita da lupo mannaro sono innegabili: non deve andare a letto presto, non può restare fermo a fare i compiti, ha diritto a una dieta speciale, non può giocare con la sorellina a causa della sua pericolosità.
Non deve farsi il bagno, né lavarsi i denti…ops le zanne!!! E soprattutto… un vero lupo mannaro non ha paura di niente, o quasi!!!!
Una lettura divertente, con illustrazioni vivaci e dinamiche, che spingono i giovani lettori a inseguire il lupetto tra le pagine fino a un finale “ululante”!
E se fossi una tigre?
Anche il protagonista dell’albo E se fossi una tigre? di Stefan Boonen, illustrato da Federico Appel ed edito da Sinnos, vuole essere una feroce felino per superare le paure che ogni mattina lo tormentano…
Lungo le strade della città, evocate dal formato allungato del libro, sfilano personaggi poco raccomandabili e dalle finestre strane sagome sfidano il bambino: “Vieni fuori se hai il coraggio”. “Sì, proprio tu piccoletto”.
La soluzione sembra essere quella di trasformarsi in una tigre; non un cane, né un pilota, né un re, ma una tigre vera ed enorme, cominciando dalla coda. Poi zampe, occhi, denti e cuore di una vera tigre.
E finalmente non devi avere più paura di niente: puoi cacciare i gigantibruttisporchiecattivi che vivono nel parco.
La trasformazione è così spaventosa da far paura anche… agli amici. Ed è difficile spiegare che sei solo tu, sempre tu. Ma anche le tigri più grandi devono fare la pipì ogni tanto… tornando ad essere se stesse.
Una lettura ironica per parlare di paura e di coraggio, di punti di vista, di sicurezza e di autostima.
E se osserviamo bene chi ci sta accanto noteremo code di tigre, corone da re e copricapo da pilota, perché abbiamo sempre bisogno di imparare qualcosa dagli altri per affrontare la giornata!
Le illustrazioni colorate e particolareggiate, su tavole orizzontali, seguono due direzioni opposte….perché c’è sempre la possibilità di tornare sui propri passi, recuperare relazioni e trovare il proprio personale equilibrio per porsi agli altri.