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Ma che storia è? Godibilissimo libro di Sergio Olivotti

Di storie strane ne è pieno il mondo. Un insieme enorme e variegato di favole al rovescio o al telefono, come direbbe Rodari. Storie assurde, criticate e criticabili. Eppure… quante sono le storie che fanno ridere, ma davvero ridere, a crepapelle? Di queste non ce ne sono mai abbastanza. E di storie che sanno far ridere e contemporaneamente dimostrano una basilare autoironia tanto che si prendono poco sul serio già dalla copertina? Non so quante ne esistano di storie così, ma una c’è… e ve la presento oggi.

Ma che storia è? di Sergio Olivotti, edito da Clichy, è un concentrato di ironico sarcasmo. Una sorta di teatro stampato e strampalato, capace di offrire le meraviglie del palcoscenico e le assurdità del pubblico, mai contento o troppo illuso, mescolando il tutto. Il risultato è una stranezza narrativa assolutamente coerente, e tanto, tanto, divertente.

Ma che storia è?

Ma che storia è?

Graficamente arzigogolata, concentrata in moltissimi dettagli, amati da bambini e bambine, Ma che storia è? inizia dalla copertina, copertina che in una ingarbugliata illustrazione con mille personaggi e un Re stranito, sfoggia in basso a destra tre curiosi personaggi. Tre antieroi che fin da subito mettono in crisi l’avventura che stiamo per leggere. Una storia assurda, certo, ma non è questo il punto.

Ricapitolando. Abbiamo un protagonista importante e tre antieroi che potremmo definire Colui che sa, la Romantica e il Cinico. Il Cinico è il mio preferito.

Ma che storia è?

Le vicende iniziano con un Re e una festa di Carnevale, una principessa che si rivela una strega, un naufragio una sirena (che non fa una bella fine, vi avviso)…  e mentre il protagonista diventa un cannibale i tre antieroi commentano. E commentano. Sempre. Conquistando la scena.

Una storia dentro la storia; una storia assurda dentro una storia assurda. Tanto che pagina dopo pagina l’aspettativa verso il protagonista, che a un certo punto rischia di morire per diarrea,  cresce, ma contemporaneamente i tre antieroi ci portano in luoghi sconosciuti dove regna indisturbato il sarcasmo.

Perché … non è che per morire uno avvisa prima.

Ma che storia è?

E mentre uno degli antieroi anticipa la tipologia di storia (d’amore, d’avventura, da paura, sbagliando sempre), il protagonista (che prima era un Re e ora addestratore di Pinguini per poi finire nello spazio), ci sfinisce. Tanto che al Cinico viene voglia di andare al cinema…

Un protagonista, tre antieroi… e se alla fine gli antieroi fossero i lettori? E se la storia non andasse letta così ma al contrario? Se in realtà i tre antieroi fossero la storia e il resto solo un contorno da sfogliare? E se la storia iniziasse da chi la legge?

A voi la risposta, io mi sono divertita. Molto.

I nostri voti

Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo

Che divertimento!

Una o più storie originali. Una visione completamente diversa che saprà divertire ogni età.

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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