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I pensatori e l’armata zombie: risate e riflessioni assicurate con Marco Dazzani

Noi siamo i nostri ricordi?

Questa domandona incredibile potrebbe valere da sola un corso di filosofia applicata all’università. Almeno credo. Quel che so per certo, è che ci vuole un genio per riuscire a infilare una domanda così importante in un romanzo per bambini e bambine, assieme a un paio di zombie (solo un paio?) a Socrate e a Pitagora e… riuscire a presentare un libro così piacevole!

I pensatori e l’armata zombie

I pensatori e l'armata zombie

Come spesso accade mi sono fatta prendere dall’entusiasmo. Prendo fiato.

I pensatori e l’armata zombie di Marco Dazzani (illustrazioni di Francesca Carabelli, MIMebù edizioni), è un libro divertente e profondamente saggio. Non saggio nel senso di noioso. Oh no, fidatevi qui c’è da ridere, e anche molto. No. Saggio nel senso di concentrato di nozioni interessanti, momenti di riflessione e… zombie.

Mi sono fatta prendere ancora dall’entusiasmo…

Marco Dazzani ci propone un mondo dove i PENSATORI devono risolvere i problemi del mondo. Problemi profondi. I pensatori vengono creati dai CREATORI, e sono nell’ordine:

  • Socrate, un cane parlante con il pallino di porre domande su domande (e di mangiare tutto),
  • Pitagora, un super calcolatore capace di rispondere a cifre, sempre, anche quando i numeri non servono,
  • Marie Curie, l’esperta di scienze un po’ scorbutica ma tantissimo intelligente,
  • e Sigmund Freud l’esperto della mente.

I Pensatori sono creati dai Creatori per risolvere questioni fondamentali e vitali come:

cos’è il vero amore? Esiste il destino? Perché i gatti si divertono a distruggere tutta la casa?

Grazie all’ingegneria genetica, i Creatori clonano Marie Curie e Freud per poi rendersi conto che sono parzialmente diversi dagli originali. Non bastava il DNA: pur consapevoli che questo dettaglio causerà problemi decidono di proseguire e portano Marie Curie, Freud, Socrate e Pitagora a Villa Darwin…

Avrete intuito dal mio inizio di recensione un po’ fuori dalle righe che questo romanzo/libro scientifico/storia/follia editoriale/meraviglioso esperimento letterario è diverso da tutto ciò che siamo abituati a leggere. La storia c’è e ci sono anche gli zombie, ma l’intreccio tra pensatori, quesiti esistenziali, storia e scienze è talmente fitto che alla fine i lettori si ritrovano a ridere, e ancora ridere… mentre approfondiscono nozioni di scienza, storia e molto altro ancora disseminati nei box presenti nel libro.

Arriva pure Giovanna d’Arco

I pensatori e l'armata zombie

Il principale problema è che i quattro Pensatori (Socrate cane, Pitagora, Marie Curie e Freud) continuano a litigare e allora i Creatori, presi dallo sconforto, inviano a salvarli Giovanna d’Arco… ed è qui che arriva il primo zombie: alla domanda la nostra identità è influenzata dai ricordi che abbiamo? l’eroina decide che l’unico modo per rispondere è rianimare uno zombie!

Da vera leader, Gio aveva ascoltato le proposte di tutti, dall’impiantarsi in testa un cip di ricordi fasulli fatta da Pitagora, a quella di Socrate di mangiare cervella d’agnello e vedere se assimilando i suoi ricordi ci si sarebbe messi a belare. L’idea di fare testi su uno zombie continuò a sembrarle la migliore, O almeno la meno stupida, il che è tutto dire.

Non so se sono riuscita a incuriosirvi… Posso solo consigliarvi vivamente di leggere questo libro: non ve ne pentirete. Alla decima risata, pensatemi!

I nostri voti

Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo

Ma che bel libro!

Divertente, spassoso, originale, filosofico… un romanzo così non o avete mai letto. Fidatevi.

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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