Poet X: Elizabeth Acevedo racconta in modo unico l’adolescenza
Raccontare l’adolescenza agli adolescenti credo sia una delle imprese più titaniche di sempre. Lo stereotipo è sempre dietro l’angolo e la possibilità di perderli perché usiamo parole troppo superficiali o troppo serie una quasi assoluta certezza. Conquistarli con fatti normali, quotidiani, rappresenta il sogno di molti scrittori, e, a mio avviso, Elizabeth Acevedo autrice di Poet X (traduzione di Simona Mambrini e Anna Rusconi, Sperling & Kupfer), c’è riuscita. Ma attenzione! Non solo Elizabeth Acevedo racconta l’adolescenza agli adolescenti, ma lo fa utilizzando versi, una scelta insolita soprattutto in questo settore editoriale. Insolita, ma vincente.
Poet X
Protagonista del romanzo è Xiomara, una ragazza alle prese con quella centrifuga di emozioni che è l’adolescenza: dai primi attriti con la famiglia al primo amore, dall’amicizia alla poesia, sua grande passione.
Ed è proprio la passione di Xiomara a travolgerci fin dalle prime parole. La poesia ci avvolge, spinge, spaventa e rincorre per poi abbracciarci in un canto colmo di speranza.
Sono a letto
che penso al nuovo anno
e mi sembra
che mi si laceri la pelle.
Corpo da Amazzone, ma minuscolo
per quel che contiene.
Vorrei sgusciarmi come un uovo
picchiato su una tazza.
I prof dicono che
ogni anno è un nuovo inizio,
ma io sono convinta
di aver già iniziato da un pezzo.
Xiomara ha un corpo ingombrante. Ancora bambina ma già donna attira gli sguardi degli adulti ma sogna a occhi aperti il suo primo bacio, affronta la vita con estrema caparbietà mentre a scuola arriva una prof di italiano che sembra riuscire a vedere ben oltre la sua folta chioma.
Ha un fratello gemello, una famiglia molto credente, una migliore amica, e un grande amore che sta nascendo. Ha tutto, ma non ha niente, perché è ancora troppo giovane per comprendere a fondo il potere della parola.
La sensibilità unica del libro
Con le parole Xiomara ci racconta i propri sogni e paure, ma, soprattutto ci mostra una sensibilità unica, capace di farci entrare in ogni suo sentimento e aspettativa, di prenderci per mano per accompagnarci a scoprire ogni angolo più custodito della sua anima.
È un uragano X, un amabile urgano:
Mio fratello è venuto al mondo come un sibilo leggero:
un soffio che a stento muove l’aria, un suono tenue.
Io invece infuriando come l’uragano che gli serviva
per sollevare – e poi scaraventare a terra – i suoi aguzzini.
Un romanzo intenso
Ho amato Xiomara fin dalla prima parola, perché in lei ho rivisto me stessa e le tante, tantissime adolescenti che sfidano il mondo ogni giorno, ospiti indesiderate di un corpo che le sta tradendo, pronte ad affrontare il nemico anche se ancora non è chiaro chi sia. Una meravigliosa giovane donna.
Se Medusa fosse dominicana
e avesse una figlia, credo che sarei io.
Mi sento un mito ed è quel che sembro.
Una storia distorta, in attesa che gli altri
si fermino a guardarla.
Una chioma di ricci sparati
come fuochi d’artificio. Bocca carnosa stretta e affilata
come una lama di rasoio. Ciglia troppo, troppo lunghe
che mi rendono quasi bella.
Attorno a lei tanti personaggi, più o meno importanti, ma soprattutto tante speranze e tantissime parole, forti, uniche. Mai sole.
Un romanzo da leggere tutto d’un fiato, o da affrontare un po’ alla volta; da rileggere e consumare; una guida perché la vita non è mai facile, e durante l’adolescenza, se è possibile, lo è ancora meno.
Review Overview
Storia
Leggibilità
Prezzo
Ottima lettura
Originale, diverso, perfettamente costruito, questo romanzo racconta l’adolescenza agli adolescenti ma lo fa con una nuova modalità: la poesia.