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Dove crescono i cocomeri: Cindy Baldwin spiega la schizofrenia ai più giovani

Alcuni argomenti sono davvero difficili da spiegare a bambini e ragazzi, probabilmente perché anche noi adulti, così saggi e maturi, fatichiamo a comprenderli. Ad esempio, facciamo davvero fatica a spiegare la morte o la malattia. Da un lato cerchiamo di allontanarla da coloro che amiamo, e dall’altro tendiamo, noi per primi, a non affrontare argomenti così dolorosi. Eppure, a volte, la vita ci mette di fronte alla realtà e, volenti o nolenti, dobbiamo affrontare situazioni spiacevoli, difficili, così complesse da togliere il fiato.

Dove crescono i cocomeri di Cindy Baldwin (traduzione di Giulia Bertoldo, HarperCollins edizioni, finalista premio Andersen 2021 categoria miglior libro oltre i 12 anni), è un romanzo denso. Affronta un argomento così complicato che molti adulti preferiscono ignorare, figuriamoci raccontarlo ai ragazzi e alle ragazze: la schizofrenia.

Quella schizofrenia che banalmente definiamo pazzia, capace di stravolgere tutte le regole e fare paura, che colpisce senza ragione e lascia gli altri come spettatori inermi di fronte a una mente incontrollabile, incomprensibile.

Dove crescono i cocomeri

Della è una ragazzina di dodici anni, vive a Maryville, in North Carolina, in una fattoria. Suo papà manda avanti tutti i lavori da solo, mentre lei va a scuola e ogni tanto lo aiuta nella vendita degli ortaggi. Della ha una migliore amica, Arden, e una sorellina Mylie.

La mamma di Della sta male, ma nessuno ne vuole parlare. Lei per prima non riesce nemmeno a confidarsi con Arden. È convinta che nel momento in cui le confiderà il segreto tutto diventerà reale per sempre.

Ma il peso di quello che sta vivendo è davvero troppo grande per Della, e a nulla valgono i suoi sforzi come aiutare la mamma prendersi cura della sorellina. La situazione sta degenerando anche se in molti preferiscono non accorgersene. E nemmeno il miele della signora Tabitha può aiutarla.

Doveva esserci un modo per far star meglio la mamma, per forza, non importava cosa dicessero i medici. Sentii una specie di morsa intorno al cuore, tanto forte che non riuscii più a respirare. Ero stata io ad aver ridotto la mamma nello stato in cui si trovava. E dovevo essere io a farla guarire.

Come affrontare la malattia

I sensi di colpa inchiodano Della, sensi di colpa irreali che a quell’età nessuno dovrebbe provare, e il non volerne parlare la sta isolando sempre di più nel suo dolore, fino a che tutto sembra precipitare. Ma Della scoprirà che la speranza arriva anche da chi ti vuole bene in rispettoso silenzio.

Pensai alla signora delle api, quella domenica in chiesa, quando mi aveva detto che ero io ad aver bisogno di aiuto, non mamma, e strinsi forte i denti. Come poteva pensare una cosa del genere? Come poteva pensarlo chiunque, dopo aver visto le condizioni in cui era la mamma? Com’era possibile che non avesse nemmeno voluto provarci? E come poteva papà comportarsi allo stesso modo? Come aveva potuto lasciarmi da sola con la mamma e la candeggina? Vederlo andarsene così mi aveva ferito quasi più del comportamento della mamma.

Papà non aveva la schizofrenia che dava spallate alla porta del suo cervello; non aveva nessuna giustificazione, aveva scelto di agire così e basta. La fattoria era importante, lo sapevo, in particolare da quando non c’era più nonno Kelly, sempre calmo e ordinato, che faceva sì che le cose filassero lisce. Dalle parole che papà aveva detto al signor Ben e alla mamma avevo intuito quanto si sarebbe vergognato se non fosse riuscito a far sopravvivere la fattoria di famiglia a causa della siccità.

Un romanzo da leggere

Dove crescono i cocomeri è un bel romanzo, da leggere tutto d’un fiato, capace di creare empatia con i giovani lettori, che, anche se non stanno vivendo la malattia in famiglia, tendono, come spesso accade, a ritenersi responsabili di avvenimenti molto più grandi di loro. Un romanzo anche per gli adulti, per ricordarci che a volte un caldo abbraccio vale più di mille parole.

I libri finalisti del Premio Andersen 2021

Su Libri e bambini presentiamo i testi finalisti del Premio Andersen 2021.

Finalisti miglior libro 0-6 anni

Finalisti miglior libro 6-9-anni

Finalisti miglior libro 9-12 anni

Finalisti miglior libro oltre i 12 anni

Finalisti miglior libro di divulgazione

Finalisti miglior libro fatto ad arte

Finalisti miglior albo illustrato

Finalisti miglior libro senza parole

Foto dello sfondo | PublicDomainPictures via Pixabay

Review Overview

Storia
Leggibilità
Prezzo

Utile

Una lettura coinvolgente, capace di raccontare una malattia molto complessa come la schizofrenia a un pubblico giovane tenendo presente i loro sentimenti e speranze.

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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