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Filastrocche e poesie per l’anno nuovo per bambini

L’arrivo dell‘anno nuovo è un momento di festa e di gioia per tutti, grandi e piccini. Per questo le filastrocche e le poesie per l’anno nuovo per bambini sono ideali per vivere la festa.

Le più belle poesie per l’anno nuovo per bambini

Il Capodanno non è certo come il Natale che abbonda di poesie per bambini, ma ci sono alcune filastrocche simpatiche.

Anno vecchio, anno nuovo, di Arpalice Cuman Pertile

Una, per esempio, è quella che va sotto il titolo di Anno vecchio, anno nuovo ed è scritta da Arpalice Cuman Pertile (1876-1958).

L’anno vecchio se ne va,
e mai più ritornerà.
Io gli ho dato una valigia
di capricci e impertinenze,
di lezioni fatte male,
di bugie e disubbidienze,
e gli ho detto: «Porta via!
Questa è tutta roba mia».
Anno nuovo, avanti avanti,
ti fan festa tutti quanti.
Tu la gioia e la salute
porta a nonni e genitori,
ai parenti e agli amici.
Rendi lieti tutti i cuori!
D’esser buono ti prometto
anno nuovo benedetto.

3 filastrocche per l’anno nuovo di Gianni Rodari

Senza dubbio è a Gianni Rodari (1920-1980) che dobbiamo una celebrazione attenta con le poesie per l’anno nuovo per bambini.

Filastrocca di Capodanno

Cosa si vuole dal nuovo anno? Ecco quello che scrive Rodari nella Filastrocca di Capodanno:

Filastrocca di Capodanno,
fammi gli auguri per tutto l’anno.
Voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile,
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera,
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso sempre fresco,
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo dammi niente,
dammi una faccia allegra solamente.

L’anno nuovo

Sappiamo, però, che non è dato di conoscere in anticipo quello che accadrà nel futuro, anche se ci si rivolge a un indovino, come spiega Gianni Rodari nella poesia L’anno nuovo.

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

O anno nuovo

Ma cosa ci porterà in dono l’anno nuovo? Difficile a dirsi, però alcune certezze ci sono e Gianni Rodari le elenca nella poesia O anno nuovo.

O anno nuovo, che vieni a cambiare
il calendario sulla parete,
ci porti sorprese dolci o amare?
Vecchie pene o novità liete?

Dodici mesi vi ho portati,
nuovi di fabbrica, ancora imballati;
trecento e passa giorni ho qui,
per ogni domenica il suo lunedì;

controllate, per favore:
ogni giorno ha ventiquattr’ore.
Saranno tutte ore serene
se voi saprete usarle bene.

Vi porto la neve: sarà un bel gioco
se ognuno avrà la sua parte di fuoco.
Saranno una festa le quattro stagioni
se ognuno avrà la sua parte di doni.

Foto | Gerd Altmann via Pixabay

Roberto Russo

Roberto Russo è nato a Roma e vive a Perugia. Dottore in letteratura cristiana antica greca e latina, è appassionato del profeta Elia. Segue due motti: «Nulla che sia umano mi è estraneo» (Terenzio) e «Ogni volta che sono stato tra gli uomini sono tornato meno uomo» (Tommaso da Kempis). In questa tensione si dilania la sua vita. Tra le altre cose, collabora con alcune testate online e tanto tempo fa ha pubblicato un racconto con Mondadori.

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