Come in un film, di Maite Carranza
Capita. Succede di perdere tutto, di non avere la forza di reagire e nemmeno i soldi per pagare le bollette. Capita. E quando succede è necessario, assolutamente necessario, riuscire ad allungare una mano e chiedere aiuto, altrimenti si affonda.
Lo sa bene Olivia, la giovane protagonista di Come in un film, romanzo di Maite Carranza, il Castoro editore, prima selezione per il Premio Strega Ragazzi e Ragazze categoria +11.
Come in un film
Olivia ha tredici anni e sta vivendo un dramma difficile da affrontare a qualunque età. Sua mamma, donna forte e determinata e single, ha perso il lavoro.
Era un’attrice e l’hanno uccisa, nel senso che il personaggio che interpretava alla televisione è morto all’improvviso, crivellato di colpi da arma da fuoco. Hanno cancellato il suo personaggio e il suo cuore, il suo cuore si è spezzato, e con esso il desiderio di vivere.
Ma Olivia non è preoccupata per sé, per la scuola che chiama per le rette non saldate, per la luce e il gas staccati improvvisamente, per il frigo vuoto, la casa pignolata, lo sfratto. No, Olivia è preoccupata per suo fratello Tim, perché a sette anni si è piccoli, più piccoli di tredici, e se la mamma non riesce a reagire, Olivia non vuole che Tim perda la fiducia e il sorriso: così il piano prende forma. Caro Tim non ti preoccupare è solo un film, una sorta di reality, è tutto finto e tu sei un attore fantastico.
Ieri è venuta un’assistente sociale di nome Marr, e mamma, che non parlava da due giorni, ha aperto la bocca per dire che non ci serviva, ma lei ha fatto finta di niente e non se n’è andata. Si è seduta sul pavimento, con le gambe incrociate come un insegnante di yoga, ha tirato fuori un quaderno e ha cominciato a fare domande a mamma. Le ha chiesto quanti soldi aveva in banca e quanti ne entravano ogni mese a casa nostra, E mamma, molto bruscamente, le ha risposto che non aveva niente di niente, che era al verde e che in casa non entrava nemmeno un centesimo da più di venti giorni.
Andare oltre
Capita, scrivevo, capita di perdere tutto. Succede anche alle persone più rispettabili, le più colte e forti. E quando accade non ci si sente più forti e pronti a sostenere ogni sfida, no, quando capita a volte ci si lascia andare. Ma per fortuna nella vita di Olivia e di sua mamma qualcuno era pronto a prenderle al volo.
Un romanzo estremamente dolce, per l’affetto familiare che riesce a trasmettere. Ma un testo capace anche di farci riflettere su questo particolare periodo storico, su storie lette di sfuggita, finali tragici, momenti drammatici che forse non riguardano noi direttamente ma che ci hanno sfiorato e abbiamo preferito non guardare. Andare oltre per non farci coinvolgere. Maite Carranza ci invita a immergerci in queste storie, a conoscerle e capirle fino in fondo, a scoprire i loro protagonisti, a specchiarci in essi. Perché un giorno potremmo avere anche noi bisogno di quella mano, di quell’aiuto.
I poveri non esistono. Sono una brutta cosa.
Ne siamo certi?
Review Overview
Leggibilità
Storia
Prezzo
Profondo
Un bellissimo romanzo, profondo ma mai pesante, capace di narrare la povertà senza renderla lontana, irreale ma come un fatto che è da sempre accanto a noi, sempre possibile. Siamo noi che non ci accorgiamo di nulla.