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Perché si dice trentatré? Le tante domande dei bambini sulla medicina

Quella dei perché è una fase, amata e odiata al contempo, della crescita dei bambini. Curiosi e desiderosi di sapere tutto chiedono in continuazione la spiegazione per ogni cosa. E, ammettiamolo, a volte mettono in difficoltà noi adulti. Un aiuto in questi casi è proprio utile, vero? In tale ottica ho trovato molto valido e pratico il libro Perché si dice trentatré? E tante altre domande sulla medicina di Federico Taddia (ideatore della collana) e Andrea Grignolio (docente di Storia della medicina all’Università Sapienza di Roma, giornalista e autore di vari testi) con illustrazioni di AntonGionata Ferrari. Il libro è pubblicato da Editoriale Scienza nella collana Teste Toste. L’età di lettura consigliata è dai 9 anni in su. E quindi è un ottimo sussidio anche per quei genitori (nonni, zii) che hanno a che fare con bambini di quell’età.

Perché si dice trentatré?

La medicina se da un lato può essere affascinante (chi di noi da bambino non ha mai giocato al dottore?) dall’altro può anche incutere paura. Si pensi soltanto alle siringhe. Per non affrontare il problema delle malattie gravi che possono portare a un’assenza.

Così il libro Perché si dice trentatré? risponde a una serie di perché e percome su vari aspetti della medicina. Ovviamente c’è la risposta alla domanda del titolo, a domande più complicate (cos’è un tumore?, un trapianto?, un vaccino?), o più generali (perché bisogna lavarsi le mani o perché il termometro si mette sotto le ascelle). Poi, anche questioni più curiose, come «perché una mela al giorno leva il medico di torno?» o quella che chiude tutto il libro «perché i medici guardano la cacca?».

Sono cinque i macroargomenti trattati nel libro: Storia della medicina, Malattie, medici e pazienti, Salute quotidiana e prevenzione, Microbi, batteri e virus e in conclusione Farmaci e altre cure.

La struttura del libro

Ogni capitolo è strutturato in maniera logica in modo che possano esserci vari livelli di approfondimento. Dopo l’argomento generale (introdotto da un disegno a tutta pagina) ci sono alcune righe di spiegazione del tema centrale e poi una serie di domande e relative risposte. La lista delle domande è più o meno lunga a seconda dell’argomento trattato ma, in ogni caso, è esaustiva per dare risposte alle domande dei bambini. Inoltre in ogni capitolo ci sono dei box con rimandi ad altre questioni trattate nel libro stesso. In tal modo si può fare una lettura logica, cioè partire da un argomento che sta a cuore al bambino e da lì spaziare in varie direzioni.

I disegni sono semplici e cercano di sdrammatizzare la situazione. Trovo azzeccata anche la scelta del verde come secondo colore di stampa. Il verde è un colore molto usato dal personale medico, soprattutto negli ospedali, e questo può creare subito un’associazione positiva invece che incutere timore.

Forse qua e là qualche argomento è trattato un po’ in maniera difficile, ma del resto non stiamo parlando di questioni semplici. E, in ogni caso, vale sempre la regola che se qualche cosa non si capisce ci si può tornare sopra in un secondo momento e compiere, così, una sorta di auto-verifica.

Review Overview

Leggibilità
Storia
Illustrazioni
Prezzo

Utile

I perché fondamentali sul mondo della medicina spiegati con un linguaggio semplice

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Roberto Russo

Roberto Russo è nato a Roma e vive a Perugia. Dottore in letteratura cristiana antica greca e latina, è appassionato del profeta Elia. Segue due motti: «Nulla che sia umano mi è estraneo» (Terenzio) e «Ogni volta che sono stato tra gli uomini sono tornato meno uomo» (Tommaso da Kempis). In questa tensione si dilania la sua vita. Tra le altre cose, collabora con alcune testate online e tanto tempo fa ha pubblicato un racconto con Mondadori.

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